Sono un cialtrone!

Non posso negarlo, sono un vero cialtrone!
Sono un cialtrone perché, se sento che un genitore o un insegnante, dà del ritardato ad un bambino io mi incazzo come una belva
Un bambino cresce acquisendo valori e giudizi da coloro che, essendo più grandi dovrebbero averne.
I genitori e gli insegnanti.
Un genitore è cosciente del fatto che può sbagliare, sa che può commettere un errore ma poi si dice “sono il padre/la madre, decido io!” e va avanti augurandosi di fare la cosa giusta.
Un insegnante insegna, ha un suo modo di insegnare e, nella maggioranza dei casi, sono insegnanti capaci. Quelli che vediamo in TV, che salgono all’onore delle cronache sono tali perchè sono pochi, sono la differenza che risalta, sono la macchiolina scura su un’enorme muro bianco.

Però io rimango un cialtrone, perché non sopporto le etichette, qualunque esse siano!
In qualche caso, sono etichette enormi che hanno uno scopo geografico, io sono inglese, tu sei francese.
Etichette leggermente più piccole: io sono toscano, tu veneto.
Etichette che portano a liti: Io sono pisano tu livornese. Io romanista tu laziale. Interista e milanista.
Tutte etichette che possono essere attaccate fin da piccoli ma altrettanto velocemente cancellate.
Si cambia città, si cambia squadra ed il gioco è fatto!

Poi ci sono etichette che fanno storia, che ti si attaccano addosso ed è difficile scrollarle, quelle date dalla religione: palestinesi e ebrei e questi ultimi durante il nazismo, dovevano anche essere riconosciuti a distanza.
Non era necessario scrivere “Giudeo”, era sufficiente una stella a 5 punte sul petto, sulla vetrina del negozio o sulla porta di casa e li, si sapeva che viveva un giudeo… nel senso più dispregiativo del termine!

Le etichette vengono anche scelte in base agli studi effettuati, un medico può essere un dentista, un cardiologo, un ginecologo. Tutte etichette scelte per appartenere ad un determinato settore, per il quale, più studi ed approfondisci e più il numero di appartenenti diminuisce e diventando elittario.

Ma io sono un cialtrone perchè desidero che i bambini possano scegliere le loro etichette, che possano farlo quando sono in grado di capire le differenze, quando sono in grado di scegliere, da piccoli, invece, è molto più facile subirle, sia dai compagni che dagli adulti,
Un adulto ragiona con la sua esperienza, sicuramente valida, ma il bambino non è un’estensione del suo cervello. il bambino imita i genitori perchè conosce solo quel modo di comportarsi e, molto spesso, lo stesso genitore, nella speranza di fare la cosa migliore prende decisioni che incidono sulle etichette dei figli.
Possono essere scelte semplici: come il decidere di fargli frequentare una determinata scuola o etichette che si porterà per tutta la vita: “la maestra ha detto che non sei attento e ti distrai, domani andiamo in un centro per la dislessia/DSA, che ne dici?

Sentire un bambino etichettarsi come un nazista sarebbe un abominio.
Sentire un bambino etichettarsi ritardato cos’è?
Se un genitore accetta di attaccargli questa etichetta, senza cercare di capire se è possibile evitarlo, bhè, allora si, sono un irrecuperabile cialtrone!
Puoi dire ad un bambino che ha un ritardo e spiegargli che non è nulla di preoccupante, ma gli avrai comunque detto che è diverso dal suo compagno di banco!
Diverso!
Puoi dirgli che essere dislessici o DSA è un pregio, una caratteristica che personaggi famosi sono riusciti a rendere unica, ma poi gli affianchi un insegnante di sostegno e per tutta la sua vita dirà che si sentiva diverso.

Si sono un cialtrone, perché prima di addossare un’etichetta del genere ad un bambino, preferisco insegnargli a studiare in qualche altro modo!

A te piace il mare a me la montagna. Siamo identici, ma abbiamo diversi gusti!
Io sono carnivoro e tu vegano. Non mangeremo insieme ma che sia montagna o ristorante, sarà una nostra scelta.
Se dici ad un bambino che ha un ritardo, se lo porti in un centro specializzato in ritardi dell’apprendimento, gli stai attaccando una etichetta che porterà tutta la vita.
E’ giusto perché è realmente dislessico? Certificato?
Bene, il centro è il posto giusto e potranno sicuramente esserti di aiuto.
Ma se lo hai scelto perché qualcuno ti ha consigliato di farlo, sappi che l’etichetta che attacchi a tuo figlio non sarà una sua scelta!
Oggi che i genitori fanno diagnosi su internet, consultando wikipedia, ascoltando professionisti opportunisti che ti fanno 7 domande e se rispondi affermativamente a più della metà, “tuo figlio potrebbe essere un DSA, quindi vieni nel nostro centro per dislessici”, tu potrai limitarti a chiamarlo “W” così puoi evitare di dire che è dislessico.
Sarai un genitore orgoglioso perché avrai trovato un utile rimedio con dei bravi professionisti. TU sarai orgoglioso!
A tuo figlio avrai appiccicato un’etichetta sul petto, che spesso nasconderà sotto il maglione!

  1. “muove spesso le mani o i piedi o si agita sul sedile?”Bmbino iperattivo
  2. “è distratto facilmente da stimoli esterni?”
  3. “ha difficoltà a giocare quietamente?”
  4. “spesso chiacchiera troppo?”
  5. “spesso spiattella delle risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?”
  6. “spesso sembra non ascoltare quanto gli viene detto?”
  7. “spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri; per es. irrompe nei giochi degli altri bambini?”

Quando ho ripetuto le domande a mio figlio mi ha guardato preoccupato chiedendomi: ho anche io un disturbo dell’attenzione?
No tesoro, tu, non hai voglia di studiare e ti annoi a stare fermo. Poi costruisci una mappa e tutto torna normale.
Giusto?
Si, esatto papà!

Come si risolve questo annoso problema?

La rete è indispensabile.
Non è assolutamente necessario che tu venga da me, puoi andare anche da loro, certo, ma fai in modo di non associare il loro nome ad un possibile disturbo di tuo figlio!
Tu penseresti di risolvere un problema ma finiresti per dargliene un altro!
I metodi di studio sono utili a tutti!
Ogni studente, sia che abbia un reale disturbo, dell’attenzione, della lettura o scrittura, che per tutti quelli che definiamo normali.
Ti assicuro che sono tutti normali, alcuni preferiscono studiare ed apprendere con altri metodi!

I programmi sono cambiati da 30 anni ad oggi.
Il mondo è cambiato. È molto più veloce, e costringerli a rallentare crea noia.

Tuo figlio non risolve il suo problema?
Forse, in quel caso, hai bisogno di uno specialista, che non è un insegnante, uno psicologo o il pediatra, ma un neuropsichiatra e se in seguito ad una serie di accertamenti e verifiche, ripetute nel tempo ti confermerà un reale problema, allora sarà certificato e potrai muoverti di conseguenza, rivolgendoti ad un valido centro.
Possono essere loro? Il centro che mi ha tanto attaccato? Assolutamente si.
Credo sappiano bene come aiutarti, hanno studiato per farlo.
Darai un’etichetta a tuo figlio? Si, e loro saranno in grado di non farla mostrare apertamente, ma dentro, tuo figlio saprà di averla pur riuscenddo a risolvere le conseguenze di quel problema!
Se ti rivolgi ad un centro chiamato “w la dislessia”, per quanto bravi ed esperti, tuo figlio (non TU) porterà un’etichetta, giusta o sbagliata! Non l’avrà scelta lui, ma il suo DNA o … i suoi genitori!
Cambia il paradigma

Le etichette hanno sempre portato guai, ma le usiamo perché ci danno sicurezza. Sono le associazioni di categoria.
Creare un’associazione di categoria per dislessici, DSA e altri disturbi dell’apprendimento può andar bene ma se ci infili dentro tuo figlio, perché “credi” che abbia quel disturbo, allora si, io sono un cialtrone che si incazzerà anche con te!
Puoi soprannominare la tua azienda “W” invece che “W la dislessia“, ma l’avrai fatto solo per attirare più persone, più clienti e non pazienti. Attirerai subdolamente anche quei genitori dei ragazzi a cui il disturbo è stato erroneamente assegnato (non certificato) da pseudo professionisti!

Perché, se io studio da “W la dislessia” e il metodo funziona (ti ricordo che funziona per tutti, belli e brutti), io sono dislessico e lo sarò per sempre anche se avevo solo bisogno di apprendere un modo diverso di studiare!
Grazie mamma che ti sei sostituita al mio DNA!
Ecco, per tutto questo io sono un cialtrone e lo sarò per sempre!

Alessandro Nacinelli


P.s.

Tutto è nato in seguito ad un vero e proprio attacco haters da parte di una setta (per loro definizione) per un mio video su youtube. Video che è stato totalmente frainteso, ma nessuno si è preso la briga di approfondire, avevano le mie stesse convinzioni, ma erano troppo presi a rimproverare che non se ne sono neanche accorte!
Non mi stupisco dei vari genitori, ma dei “professionisti” del sito da cui sono partiti gli haters, i quali, per primi, hanno frainteso ed insultato e pur cercando di spiegare erano totalmente ciechi! … poi vengono seguiti ad occhi chiusi, perchè risolvono i problemi dei figli….. senza dargliene altri, vero?

Questo è il video dove si è impantanata la “setta“:

Quello che segue è il link ad un altro articolo che ho scritto per chiarire, ma essendo più facile insultare che chiedere scusa, nonostante sia stato letto … si sono limitati a chiamare “W” il loro centro, invece che “W la dislessia” … purtroppo non vengono tenute lezioni sull’onestà intellettuale e se ne vede il risultato!

www.tecnichedistudio.com/dislessia-dsa-disgrafia-nella-foto-ce-ne-sono-diversi-li-riconosci/

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