Gli insegnanti hanno sempre ragione?

La scuola è cambiata!

Quante volte i nostri figli sono tornati a casa arrabbiati, perchè l’insegnante li aveva
maestra-cattivarimproverati? E noi: “ se lo ha fatto avrà avuto il suo motivo, Carletto dimmi cos’è successo“, ma gli insegnanti, hanno sempre ragione? Cos’è cambiato nella scuola da quando ci andavano i nostri nonni ad oggi?

Tutti i bambini prima o poi si lamentano delle insegnanti. Non è sempre un motivo reale, ma più spesso un disappunto perché non hanno preso le loro parti.
Si inizia all’asilo ma, con l’andare del tempo, con il passaggio alle elementari le cose possono cambiare ( e lo fanno). All’asilo le maestre fanno muovere i primi passi ai nostri figli giocando e creando, condividendo e lavorando in gruppo.
Imparando a conoscere i bambini, le maestre riescono spesso ad invogliarli, facendo leva su ciò che li interessa. Le maestre sono come delle mamme!
Prima di andare avanti ricorda che:

Le critiche in privato, gli elogi in pubblico!

metodi di studio, tecniche di memoria
Basta studiare, il libro sui metodi di studio e tecniche di memoria dalle elementari all’università

La scuola cambia ed è cambiata

Alle elementari la storia cambia. Le insegnanti seguono un programma redatto all’inizio dell’anno, di solito unico per tutte le classi della scuola. In caso di assenza di una o più maestre possono tranquillamente essere spostati in altra classe, il programma sarà lo stesso, con lo scarto di qualche informazione, ma in linea di massima cambierà poco.

Una volta l’insegnante faceva parte di un circolo ristretto. Girava nel paese con il sindaco ed il parroco, oggi le cose sono cambiate, l’informazione è accessibile a tutti ma pochi ne sfruttano l’opportunità!

Una volta era sufficiente “sapere” per insegnare, oggi è necessario saper comunicare, fare in modo che, quanto si trova sui libri diventi bagaglio culturale e questo, deve accadere in classe! Gli insegnanti dovrebbero portare ad amare le materie, prima di inculcarle o per troppi ragazzi diventerà come tentare di rimettere il dentifricio nel tubetto una volta fatto uscire!

Siamo passati dall’ampliare l’unicità di ogni bambino al renderli tutti uguali … e poi ci si domanda perché la scuola non piace?

Ma andiamo in ordine.
In un post precedente, ho spiegato l’analisi transazionale e nella scuola a ben vedere è fondamentale!
Tanti anni fa, vivevamo in un mondo dove si doveva esclusivamente seguire delle regole, delle norme, i ragazzi dovevano adattarsi a quelle regole altrimenti non avrebbero potuto continuare la scuola, in fondo non era d’obbligo!
Nell’arco del tempo la qualità della vita è cambiata, in famiglia, anche con poche risorse a disposizione è facile avere computer, televisione ed altri mezzi informativi. I genitori sono più amorevoli, non sentiamo più dare del “lei” ai padri, che solitamente dettavano le regole dentro la casa. Si ci sono figli un po troppo indisciplinati, ma i genitori, spesso, non sono da meno!
Prima le classi sociali erano nette, ora anche una famiglia che fuori è ben vestita, con abiti di marca, dentro casa potrebbe mangiare pane e cipolla e parlare in modo sgrammaticato… tanto sono a casa loro!

In sostanza, le cose sono cambiate le maestre NON HANNO SEMPRE RAGIONE! Ho sentito maestre che ordinavano ai ragazzi di fare silenzio, per non fargli fare brutta figura di fronte alle altre maestre … come se fossero ad una visita di Stato e loro, responsabili di una nazione! In realtà, passando, la maestra si era fermata davanti la classe per fare due chiacchiere!
Altre maestre, dichiaravano candidamente che, essendo l’ultimo anno delle elementari, gli studenti dovevano abituarsi alle medie ( e ancora non c’erano arrivati), quindi più compiti e niente ricreazione in giardino, perché alle medie non si esce!
I compiti sono una norma a parte!

Sono di parte, è vero. Insegnando metodi di studio sono avvantaggiato con mio figlio e gli altri miei ragazzi

Quando studio con i miei ragazzi, che sia una cosa nuova o un ripasso, lo faccio utilizzando i metodi di studio corretti, quelli che si studiano da almeno 20 anni, quindi al termine, non è necessario ripassare! Quando sviluppiamo delle mappe mentali, queste aiutano i ragazzi in modo che un eventuale ripasso non debba durare più di 10 minuti e tutto ciò potrebbe tranquillamente essere fatto in classe, a tutto vantaggio del divertimento e del gusto di apprendere!

All’inizio dell’anno scolastico, l’insegnante di mio figlio avvisò gli studenti:
ragazzi, quest’anno sarà difficilissimo, siete grandi e non è più il momento di divertirsi. 
Dovrete studiare tanto, sia ora che negli anni a venire, quindi preparatevi!

E questa sarebbe una maestra alla quale dobbiamo dare ragione?

Il brutto è che le loro associazioni di categoria si battono per il loro posto di lavoro ( che nel caso della maestra precedente potrebbe tranquillamente essere perso), mai per migliorare la qualità di insegnamento che rimane lo stesso dei primi dell’800, quando sia gli insegnanti che i genitori erano prevalentemente “normativi”  e studenti efigli  “adattati”, creando delle classi sociali senza creatività e pronti a criticare tutto e tutti perché a loro non veniva dato ciò che gli spettava!

Diamine, diciamo la verità, il 90% degli insegnanti, sono tali perché non hanno raggiunto i loro obbiettivi ed hanno ripiegato sul concorso per insegnare, il quale richiede esclusivamente “conoscenza” e non “la capacità di trasmetterla!

Ci ritroviamo, da genitori, a dover rimandare i momenti di relax con i nostri figli, perché dobbiamo aiutarli a fare i compiti, e spesso, loro, i nostri ragazzi, tra compiti settimanali e attività extrascolastiche, sono occupati anche 12 ore al giorno!

Gli insegnanti però, dopo le loro 6 ore di lavoro smettono …. così insegnano che il mondo è giusto ed equanime?

Sarebbe sufficiente entrare nello studio di un pediatra per leggere che fin da piccoli i nostri figli apprendono le lezioni che trasmettiamo loro, sia quelle che diamo volontariamente, sia quelle che crediamo di non dare!

Ripeto, la soluzione potrebbe essere molto semplice, imparare ad insegnare.
Che tu sia insegnante o genitore poco importa,  lo studio è una finestra sul mondo e così può essere trasmessa, a patto che quel mondo sia colorato ed associabile a cose che i nostri ragazzi già conoscono.
Le informazioni se apprese adeguatamente rimangono in mente come le esperienze, ma se un insegnante si limita a leggere il libro dando due striminzite spiegazioni, senza curarsi di ogni studente della classe, allora può tranquillamente essere sostituito da un qualunque genitore, che spesso è piu abituato ad ascoltare i propri figli e altrettanto spesso, si stupisce dei loro ragionamenti da bambini che crescono!

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Basta studiare, il libro sui metodi di studio e tecniche di memoria dalle elementari all’università

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